CAMALEONTE GITANO - Viaggio Intorno al Mondo
“Tutto triste il camaleonte si rese conto che per conoscere il suo vero colore doveva posarsi nel vuoto.” A. Jodorowsky
Produzione Esecutiva, Artistica e voce: Cristina Meschia
Fisarmonica, Contrabbasso, mandolino e cucchiai di legno : Julyo Fortunato
Chitarra Classica, Manouche, sonagli, cori e Balalaika: Alessandro Di Virgilio
Anais Drago: Violino
Registrato Presso Riverside Studio di Torino il 25 gennaio e il 25 febbraio 2020
IRD Distribution
Nella foto: classica Maccaferri, @oliviermaringuitars e balalaika!
Fisarmonica, Contrabbasso, mandolino e cucchiai di legno : Julyo Fortunato
Chitarra Classica, Manouche, sonagli, cori e Balalaika: Alessandro Di Virgilio
Anais Drago: Violino
Registrato Presso Riverside Studio di Torino il 25 gennaio e il 25 febbraio 2020
IRD Distribution
Nella foto: classica Maccaferri, @oliviermaringuitars e balalaika!
Camaleonte Gitano è un tributo alla vocalità e anche alla voce come strumento musicale e narrativo insieme, alla sua capacità di cantare e raccontare una storia al tempo stesso.
La voce è una chiave per superare ogni barriera e confine.
Canti di abbandono, di nostalgia, di lontananza, di risposte negate, Canti d'amore, di sdegno, di forte appartenenza, di legami indissolubili con le origini. Danze passionali, viscerali, universali.
La simbiosi musicale creatasi tra i musicisti, che provengono da settori e generi diversi e che hanno suonato nel disco, promuove incontri, scambi, impulsi interessanti e nuove sonorità.
“Cu ti lu dissi” brano popolare siciliano reso noto da Rosa Balistreri. E’ un canto d’amore, un amore altalenante, con luci ed ombre, difficoltoso, ma alla fine l‟amata “ciatu di lu me cori” è il vero ed il solo amore.
“Opa Tsupa” canzone popolare balcanica
“Fioca” canto delle valli del Verbano Cusio Ossola musicato da L. Rolandini su una poesia di Armando Tami.
“Dream of you” standard jazz manouche. Contenuto anche nell’album “Rome 1949” di Django Reinhard e Stéphane Grappelli.
“La Llorona” si ispira al personaggio tipico delle leggende messicane rappresentante il fantasma di una donna che ha ucciso i suoi figli per vendicarsi del marito infedele. Le sue origini possono essere fatte risalire al XIX secolo, anche se il brano fu pesantemente modificato nel periodo della Rivoluzione Messicana, fino a raggiungere la sua forma attuale. La canzone conobbe un discreto successo nel 1968 quando fu interpretata dal cantante spagnolo Raphael. Nel 1993 la cantante del Costa Rica Chavela Vargas la inserì nel suo repertorio, contribuendo alla sua diffusione.
“La Trata Mas” Danza tradizionale greca. Questo ballo simboleggia il ringraziamento per la pesca, essa veniva praticata per celebrare il successo dalle battute di pesca. Questo modo celebrativo di ringraziamento ai pescatori fa pensare che questa danza è probabilmente molto più antica rispetto il periodo Ottomano.
“Ma Navu” Questa danza, relativamente moderna (coreografia di Rayah Spivak 1975, su musica di Yossi Spivak) appartiene al filone Yemenita, in quanto oltre a utilizzare il rispettivo passo con le sue possibili varianti, viene ballata su musica con melodia tipicamente orientale e suonata con strumenti a fiato che, come il flauto, ricordano tempi antichi. Il nome “ Ma Navu” significa “ come è bello”.
“Milonga de la anunciación” è tratta dall’opera tango (tango operita) Maria de Buenos Aires di Astor Piazzolla su libretto di Horacio Ferrer. La sua prima rappresentazione è stata eseguita al Teatro Colón di Buenos Aires l'8 maggio del 1968. La trama, alquanto surreale, si incentra sulla figura di una prostituta della città di Buenos Aires, in Argentina; la seconda parte dell'opera si svolge dopo la sua morte.
“Ederlezi” è una canzone popolare tradizionale in lingua romaní delle popolazioni di etnia Rom dei Balcani, principalmente in Serbia.Il titolo si riferisce alla festività serba di Đurđevdan (Ђурђевдан), chiamata in lingua rom appunto Ederlezi, che cade il 6 maggio e celebra la primavera. Si tratta di una festa molto sentita dai Rom nei Balcani e in ogni parte del mondo, a prescindere dalle connotazioni religiose dei vari gruppi.
“Gracias a la vida” è una canzone folk cilena composta ed interpretata dalla cilena Violeta Parra, tra le figure degli artistiche che hanno posto le basi per il movimento culturale e musicale conosciuto come Nueva Canción Chilena. Nel 1971 la cantante argentina Mercedes Sosa pubblica la cover della canzone nel suo album in tributo a Violeta Parra Homenaje a Violeta Parra; per Sosa diviene una sorta di inno personale e viene eseguita costantemente in tutti i suoi spettacoli fino alla morte. Tale canzone diventa molto popolare e si diffonde anche a livello internazionale. Nel 1974 la cantante folk statunitense Joan Baez inserisce la canzone Gracias a la vida nell'album omonimo, registrato allo scopo di denunciare gli orrori della dittatura del generale Augusto Pinochet in Cile. Sempre nello stesso anno, la cantante italiana Gabriella Ferri traduce il brano in lingua italiana con il titolo Grazie alla vita.
“Rumelaj” Ondeggia, ammicca, sfiora avanza e retrocede, sinuoso: è il passo della più femminile e amata delle danze Rom, arrivata nelle nostre piazze dalla Macedonia, Transilvania e probabili origini anche dalla vicina Turchia, dedicata all'affascinante e seduttiva donna di Rumelia. La danza è di fatto molto simile alla Yeni Jol, di origine turca ed il testo della canzone è piuttosto volgare.
La voce è una chiave per superare ogni barriera e confine.
Canti di abbandono, di nostalgia, di lontananza, di risposte negate, Canti d'amore, di sdegno, di forte appartenenza, di legami indissolubili con le origini. Danze passionali, viscerali, universali.
La simbiosi musicale creatasi tra i musicisti, che provengono da settori e generi diversi e che hanno suonato nel disco, promuove incontri, scambi, impulsi interessanti e nuove sonorità.
“Cu ti lu dissi” brano popolare siciliano reso noto da Rosa Balistreri. E’ un canto d’amore, un amore altalenante, con luci ed ombre, difficoltoso, ma alla fine l‟amata “ciatu di lu me cori” è il vero ed il solo amore.
“Opa Tsupa” canzone popolare balcanica
“Fioca” canto delle valli del Verbano Cusio Ossola musicato da L. Rolandini su una poesia di Armando Tami.
“Dream of you” standard jazz manouche. Contenuto anche nell’album “Rome 1949” di Django Reinhard e Stéphane Grappelli.
“La Llorona” si ispira al personaggio tipico delle leggende messicane rappresentante il fantasma di una donna che ha ucciso i suoi figli per vendicarsi del marito infedele. Le sue origini possono essere fatte risalire al XIX secolo, anche se il brano fu pesantemente modificato nel periodo della Rivoluzione Messicana, fino a raggiungere la sua forma attuale. La canzone conobbe un discreto successo nel 1968 quando fu interpretata dal cantante spagnolo Raphael. Nel 1993 la cantante del Costa Rica Chavela Vargas la inserì nel suo repertorio, contribuendo alla sua diffusione.
“La Trata Mas” Danza tradizionale greca. Questo ballo simboleggia il ringraziamento per la pesca, essa veniva praticata per celebrare il successo dalle battute di pesca. Questo modo celebrativo di ringraziamento ai pescatori fa pensare che questa danza è probabilmente molto più antica rispetto il periodo Ottomano.
“Ma Navu” Questa danza, relativamente moderna (coreografia di Rayah Spivak 1975, su musica di Yossi Spivak) appartiene al filone Yemenita, in quanto oltre a utilizzare il rispettivo passo con le sue possibili varianti, viene ballata su musica con melodia tipicamente orientale e suonata con strumenti a fiato che, come il flauto, ricordano tempi antichi. Il nome “ Ma Navu” significa “ come è bello”.
“Milonga de la anunciación” è tratta dall’opera tango (tango operita) Maria de Buenos Aires di Astor Piazzolla su libretto di Horacio Ferrer. La sua prima rappresentazione è stata eseguita al Teatro Colón di Buenos Aires l'8 maggio del 1968. La trama, alquanto surreale, si incentra sulla figura di una prostituta della città di Buenos Aires, in Argentina; la seconda parte dell'opera si svolge dopo la sua morte.
“Ederlezi” è una canzone popolare tradizionale in lingua romaní delle popolazioni di etnia Rom dei Balcani, principalmente in Serbia.Il titolo si riferisce alla festività serba di Đurđevdan (Ђурђевдан), chiamata in lingua rom appunto Ederlezi, che cade il 6 maggio e celebra la primavera. Si tratta di una festa molto sentita dai Rom nei Balcani e in ogni parte del mondo, a prescindere dalle connotazioni religiose dei vari gruppi.
“Gracias a la vida” è una canzone folk cilena composta ed interpretata dalla cilena Violeta Parra, tra le figure degli artistiche che hanno posto le basi per il movimento culturale e musicale conosciuto come Nueva Canción Chilena. Nel 1971 la cantante argentina Mercedes Sosa pubblica la cover della canzone nel suo album in tributo a Violeta Parra Homenaje a Violeta Parra; per Sosa diviene una sorta di inno personale e viene eseguita costantemente in tutti i suoi spettacoli fino alla morte. Tale canzone diventa molto popolare e si diffonde anche a livello internazionale. Nel 1974 la cantante folk statunitense Joan Baez inserisce la canzone Gracias a la vida nell'album omonimo, registrato allo scopo di denunciare gli orrori della dittatura del generale Augusto Pinochet in Cile. Sempre nello stesso anno, la cantante italiana Gabriella Ferri traduce il brano in lingua italiana con il titolo Grazie alla vita.
“Rumelaj” Ondeggia, ammicca, sfiora avanza e retrocede, sinuoso: è il passo della più femminile e amata delle danze Rom, arrivata nelle nostre piazze dalla Macedonia, Transilvania e probabili origini anche dalla vicina Turchia, dedicata all'affascinante e seduttiva donna di Rumelia. La danza è di fatto molto simile alla Yeni Jol, di origine turca ed il testo della canzone è piuttosto volgare.